Storie di tutte le cose visibili e invisibili



mercoledì 8 febbraio 2012

S.O.S. Tata

Tento di raccontarvi una scena alla quale ho assistito poco tempo fa.

Ora della merenda, capannello di mamme chiacchieranti.
Una di queste, consegna una fetta di pane a cassetta spalmata di Nutella a:
-          figlio minore: età stimata 3 anni (presunta dal livello di remissione)
-          figlio maggiore: età stimata 7 anni (presunta dal piglio fascista)

Il maggiore viene colto da un attacco isterico/delirante/socialmente deprecabile ed urla (sfondando serenamente il muro del suono) a ripetizione:
 “NON VOGLIO LA CROSTA !!!! TI HO DETTO CHE NON VOGLIO LA CROSTA !!! TOGLIMI IMMEDIATAMENTE LA CROSTA !!!!!!!!!!”.
(sottotitolo: madre, smettila di parlare di amenità con queste galline, devo ancora superare lo shock per l’arrivo di questo inutile fratello e sto ancora aspettando che lo riconsegni a chi di competenza, ho un disperato bisogno che tu mi veda, che tu mi guardi, che tu mi parli, che tu mi faccia calmare, che tu mi abbracci).

La genitrice, continuando imperterrita la conversazione pregna di significato con le amiche, tutte evidentemente audiolese, invece di togliere la merenda al bambino e promettergli che le croste saranno il suo unico cibo fino al compimento della maggiore età, svolge, nell’indifferenza assoluta e soprattutto senza guardare nessuno dei due figli, le seguenti azioni:

1)     Toglie di mano la fetta di pane al figlio minore
2)     Toglie di mano la fetta di pane al figlio maggiore
3)     Sovrappone le due fette, in modo da avere ampio margine di manovra
4)     Elimina manualmente le croste del pane
5)     Consegna il panino depurato al figlio maggiore che, con somma gioia della cittadinanza tutta, smette di urlare
I bambini non vengono al mondo con le istruzioni e so che tutti i genitori del mondo si impegnano a fare del loro meglio. Infatti io non ho procreato, perché ho la pretesa di garantirmi scenate isteriche autolesioniste ogni volta che la parrucchiera sbaglia a dosare il decolorante o apro l’armadio e mi accorgo che non ho niente da mettermi.

Ora, a prescindere dal fatto che non sono madre, non posso capire, non posso giudicare, eccetera.











Mi domando: ma questo bambino, tra una decina di anni, quando una ragazzina gli risponderà di no a qualsiasi tipo di domanda, cosa farà?
Motosega, bagagliaio della macchina, pozzo artesiano?

4 commenti:

  1. Io avrei unito le due fette, e me le sarei voracemente incorporate comprensive di crosta.
    Anzi, credo di averlo già fatto!
    E' una guerra fredda quotidiana, sai che fame nervosa scatena??? meglio diventare 100kg di madre che crescere due annoiati psicopatici.

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  2. no ma tu sei unica! god I love you! la motosega!!!

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  3. @elelam: ma i tuoi nani biondi con una pizza a testa li fai tacere una buona mezz'ora :)

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  4. Ho letto alcuni di tuoi post, sei troooooppo simpatica!!! A proposito di sos tata, forse i figli arrivano a chi ha l'"hardware" preposto per la sopportazione di questi capricci di cui noi leggiamo i sottotitoli e loro no..

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