Storie di tutte le cose visibili e invisibili



venerdì 28 giugno 2013

Almost graduate

Ok ok, non è mica detto, ancora.
Io no ho detto niente, eh ?? Che la scaramanzia ...

Non vi parlo mai del mio bellissimo Figliastro Maggiore, perchè è grande, ha una sua vita, uno scooter, una ragazza, e ci viviamo molto poco.
E poi ha il carattere di suo padre, chiuso e poco avezzo alle confidenze.

Ma in diretta dalla mia vita, vi comunico real time che il Figliastro Maggiore ha appena concluso il suo esame orale di maturità.
Immediato SMS di suo padre, che mi comunica essere andato tutto bene.
Un po' in ritardo, incrociamo le dita, ma bene.

Gli mando un laconico messaggino, cercando di tenere a mente che:

A) gli adolescenti vivono con il cellulare inchiodato in mano, e continuano imperterriti a digitare messaggi fino alle 4 del mattino, senza sosta.
Ma per rispondere a chiamate ed SMS di un adulto, i tempi di reazione sono quelli di un bradipo in fin di vita.

B) i maschi in genere amano i messaggi brevi (verbali o scritti).
Se si scrive ad un uomo una lettera di 10 righe o di tre pagine la sua attenzione si assesta - se si è fortunate - alle prime 20 parole.

C) non sono la sua mamma ne' la sua zia biologica.
Non sono nulla, affettivamente parlando, per lui.
Sono solo una tizia simpatica che sta con suo padre.

Comunque, ho riassunto in una parola e uno smile tutto quello che gli volevo dire, in un SMS. Io che proprio il dono della sintesi ... vabbè.

E quindi:
Tempo di reazione per la sua risposta: 12 minuti.
Numero parole: 17
Numero punti esclamativi: 3
Numero smile: 2

Il MIO ragazzo.
Il MIO bellissimo ragazzo.



giovedì 27 giugno 2013

Così perchè mi va, parole in libertà

Mi mancano già
i tuoi occhi piantati nei miei
il tuo odore, che non ho mai sentito
ma non viene dalla pelle,
dal cuore e dal sangue e la carne e la pancia.

I tuoi denti quando ridi
le tue mani grandi
e quegli sguardi obliqui
di chi guarda, non per vedere, ma per sentire.

Muti
in mezzo a mille persone
rumorose e moleste.

Nel silenzio di quelle parole
che non abbiamo mai detto.

mercoledì 26 giugno 2013

Toxic



Il farmaco che il mio Medico mi ha prescritto - con poca convinzione -  si è rilevato miracoloso.
Già dalla prima capsula ho sentito un deciso miglioramento, che mi ha concesso uno di quei week end in cui tutto sembra perfetto (a parte un fidanzato un tantino nervoso, ma si sa che le sincronie emotive sono praticamente leggenda).
Del week end dettaglierò con post a parte.

Certo, capogiri e nausea sono piuttosto costanti, ma mi conferiscono quell'aria un po' svaporata ed assente, quindi tutto normale, no?
Ok ok, sono caduta come una megattera spiaggiata sul lungomare, mentre facevo running, alle 7 e mezza di domenica mattina, rovinando il mio gluteo sinistro.
Ma voi avete idea di quanta gente si sveglia alle 6 della domenica mattina per arrivare in spiaggia senza fare coda, e poi bivacca per un'ora in attesa dell'arrivo del bagnino, con i thermos di caffè in mano e i bambini ciondolanti che sonnecchiano con i braccioli già infilati sul braccio?
Vabbè io questi li devo schivare, mica li posso scavalcare...

Il mio Medico, quando sono tornata per farmene prescivere un'altra scatola (che ha un costo imbarazzante, farmaco di classe C, ci compravo un paio di scarpe in svendita) ha ammesso che sono l'unica dei suoi pazienti a tollerare quel medicinale.
Se mi fanno l'antidoping mi mandano in una rehab con la figlia di Michael Jackson.

Quindi niente ... continuo sperando di arrivare ad una soluzione.
Sto un po' meglio.
Ve lo volevo dire.



venerdì 21 giugno 2013

Nasty

L'idea di aprire un blog mi balenava in testa da anni, molto prima che andasse di moda e inziassero a farlo cani e porci (e mi includo in questa categoria, non me la tiro).

Il mio unico terrore, che mi ha bloccato per anni, era quello della gestione di eventuali commenti negativi che inevitabilmente sarebbero arrivati.

Non ho grossi problemi con le critiche o con chi la pensa in modo diverso da me, non sono permalosa ed essendo una persona obiettivamente sui generis sono abituata al fatto che la gente mi odia o mi ama.
A volte pure mia madre si barcamena a fatica tra questi due sentimenti.
Ciò nonostante so che la rete è impestata di persone, e le persone sono spesso squilibrate, fanatiche, nullafacenti, cattive, infelici.

Inoltre il tema del mio blog, gli argomenti trattati, e il mio modo spesso cialtrone di comunicare, non sono certo calamite per i benpensanti.
Diciamoci la verità: i blog delle mamme sono tutti o quasi santificati dal grande pubblico.
Cioè è difficile attirare critiche quando si raccontano le gesta dei propri frugoletti.
Inoltre, da childfree, ve lo devo dire: le mamme fan paura. Quasi nessuno ha voglia di contraddirle.
Invece una bionda ultra quarantenne senza figli, apparentemente frivola e arrogante, che si permette di dire a voce alta quello che molta gente pensa a bocca chiusa è una gran rottura di maroni, me ne rendo conto.

Finora mi era sempre andata bene.
Ho ricevuto tanti commenti critici ma tutti educati.

Fino ad oggi.

Che ho ricevuto un commento veramente cattivo.
Inutilmente cattivo.

Forse questa mamma si è sentita attaccata per un mio post particolarmente acido. Me ne assumo la responsabilità. Se si è sentita ferita, me ne scuso, ma non era mia intenzione generalizzare.
Forse questa mamma è stanca di sentirsi giudicata per una sua scelta educativa che comunque accetto e rispetto, pur pensandola diversamente.
Forse questa mamma non accetta che quello che lei chiama giudizio io la chiamo opinione. Le esprimo in modo forse sarcarstico, ma le opioni sono diritti inalienabili di ciascuno di noi.

Forse questa mamma non si è accorta che lei stessa si è permessa di giudicare i miei figli senza averli mai conosciuti, a prescindere dal fatto che non li ho.
Io i suoi figli non li ho giudicati.



giovedì 20 giugno 2013

Aggiornamenti dal letto di dolore

immagine tratta da qualche parte in un raro momento di lucidità

Ok, io sono quasi sicura che i casi sono due:

a) passerà da solo così com'è venuto, probabilmente alle prime piogge d'autunno, dopo avermi fatto passare l'ennesima estate emmerda;

b) dietro a tutto ciò, si cela una patologia misteriosa che nessuno ha voglia di scoprire. Perchè ho scoperto che per prescrivere una risonanza magnetica bisogna indicare cosa si sta cercando. Io pensavo che gli esami servissero proprio per trovare qualcosa che non si vede, non per localizzare qualcosa che già si conosce. Ma vabbè.

Detto questo, il Medico su mia insistenza mi ha dato, senza troppa convinzione, una cura (tentativo N° ... nun me ricordo) per una patologia che potrebbe essere, ma secondo lui non è, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
E' un farmaco dal nome curioso che ha il bugiardino lungo tipo 6 pagine, e mi apre una finestra in un mondo ignoto ai più.

Mi ha suggerito di iniziare con una sola compressa al giorno, per abituarmi, e poi passare alla dose necessaria, due al giorno.

Mi ha detto "sonnolenza, capogiri, nausea e vomito, prepàrati".
Che vabbè, tutti i farmaci del mondo danno queste controindicazioni, no?
E poi, la sonnolenza io manco so cosa sia, non dormo neanche di notte da quando avevo tipo un giorno.

Ieri sera ho preso la prima compressa.

Sembro una tossicodipendente con la siringa ancora infilata nella vena.
Stamattina per alzarmi dal letto e raggiungere la moka del caffè ci ho messo un quarto d'ora, andatura a slalom, capelli a nido di chiurlo.
Mi trovo il gomito sbucciato e sanguinante e non so cosa sia successo.
Io non ho sentito niente.

E la prossima settimana dovrò iniziare a prenderlo pure di mattina.
Prevedo strisce di bava sulla tastiera del PC.

Faccio una ricerca e scopro che questo farmaco viene prescritto anche come stabilizzatore per i disturbi bipolari, ma può scatenare istinti suicidi e quindi i pazienti devono venire costantemente monitorati.

Io devo dire che vista da fuori mi adoro.
La mia vita a Zelig ci fa una pippa.




martedì 18 giugno 2013

La ricerca della felicità

Quando stai male, ma non parlo di dolori tipo il mal di pancia o il raffreddore, che stai di merda ma sai che passa, no io dico quando da settimane hai un dolore costante, invalidante, e sei già a quota 3 Dottori che alternano scuotimenti di testa a malcelate accuse di tendenze psicotiche.

Quando stai così male, che ti sembra che non guarirai più, e dovrai convivere per sempre con il dolore.
Succede che a un certo punto, grazie ad un miracoloso incrocio di antidolorifici e botta di culo, dicevo ad un certo punto il dolore svanisce.
Completamente.

E tu sei cosciente del fatto che forse non è finita, ma per un breve momento della tua vita raggiungi la perfezione.
Tutto diventa meraviglioso: Scandalo al Sole alla TV, l'appuntamento per la ceretta, la valanga di mail da aprire e nessun collegamento internet, le bollette da pagare, una pizza con le amiche da organizzare, l'assemblea di condominio di lunedì, la ritenzione idrica e il bikini che tira.

Dura due ore.
Poi il dolore ritorna.
E capisci che la ricerca della felicità è impresa patetica.
La felicità ce l'abbiamo in mano, sempre.
E' la vita, che se la porta via.

mercoledì 12 giugno 2013

Silenzio

Ho un problema di salute.
Non voglio allarmarvi, perchè sono già allarmata di mio.
Nessuno capisce cosa sia, e per il momento mi prescrivono farmaci a caso andando per tentativi.
Tutti falliti.
Su internet i sintomi corrispondono a cose piacevolissime con prognosi infausta certa.

Se qualcuno conosce il Dottor House, anche meno avvenente, me lo mandi a casa.

Ad aggravare la situazione invalidante ci sta anche che ho un umore di merda.
Tratto tutti malissimo.

Quindi statemi alla larga, voi che potete.
Non ho voglia di raccontare niente, perchè sono in quella fase riassumibile in "dopo un'estate atroce, se Dio esistesse mi avrebbe regalato un'estate quantomeno sopportabile, invece se non ho un genitore in ospedale ci devo andare io. Fottetevi tutti e vaffanculo".

Voglio stare da sola.

Passerà.
I giorni brutti passano, esattamente come tutti gli altri.