Storie di tutte le cose visibili e invisibili



venerdì 13 febbraio 2015

Benvenuti nella vita vera

Le famiglie allargate esistono solo nelle sit-com Americane, e questa è una certezza.
Che poi, più sono larghe e più diventano strette.
Un sano odio reciproco sarebbe più onesto del silenzio.

Il problema secondo me è legato al concetto di famiglia: mi mandano al manicomio gli estremisti e poco pacifici difensori della fantomatica famiglia "tradizionale" (ma che è ??), che nella maggioranza dei casi puzzano di marcio e segreti.

Quando c'è aria di cerimonie ufficiali (battesimi, compleanni, comunioni, cresime, matrimoni) si scatena la cattiveria e, checchè se ne dica, gli unici a star male veramente sono quelli che non c'entrano niente: i figli, le matrigne, i patrigni.
O forse stanno male tutti, nessuno è contento e di fatto il problema è che siamo tutti avvolti da una coperta di infelicità latente, pesante come nebbia di Mangiamorte.
Sembrano avere tutti ragione, ma se guardi la scena dall'alto, abbiamo sbagliato tutti.

La verità è - a mio avviso - che non c'è soluzione, ma ho una certezza: non la devo trovare io, e neanche il mio figliastro somigliante sempre più a Justin Bieber.
Che invece ci siamo entrambi trovati attori protagonisti di una sceneggiatura scritta male.
 
Dopo la Cresima dovremmo aver finito con gli psicodrammi da cerimonia.
Anzi, sono certa di no, ma la seconda certezza è che la Matrigna si auto protesta e recede il contratto; non voglio più recitare in questo film.
Voglio frequentare solo persone che amano la mia compagnia, non voglio più entrare in puzzolenti palestre dove la gente cambia di posto appena mi vede, voglio portare in giro i miei capelli sempre più biondi e la mia gamba un po' meno magra con orgoglio, perchè io valgo.
La gente mediocre un po' meno.

E comunque, avevo comprato un tailleur pantalone che avrà il degno lustro in altre occasioni.
Per fortuna non ho comprato anche le scarpe.