Storie di tutte le cose visibili e invisibili



venerdì 16 gennaio 2015

Dazed and confused

Ho traslocato, il 24 Dicembre.
Dopo travagliate vicende, ho tentato di fare entrare la mia ingombrante vita (già stretta nei precedenti 60 mq.) in una micromansarda di 44, dove la metà del tutto che mi servirebbe è stata stipata in stile Tetris nello scarso mobilio che le mie finanze e la limitata metratura mi hanno consentito di inserirci.

Gli elettrodomestici mi si stanno rivoltando tutti contro.
Chiedo conforto soprattutto alle abituali utilizzatrici della piastra ad induzione, questa maledetta.
Gradirei nutrirmi di cibi caldi, oltre che cotti.

Il mio bagno è poco più grande della lavatrice: se non fosse indelicato, pubblicherei una foto  dimostrante che entro con le ginocchia dentro l'oblò mentre sono seduta sul water.

Lo scarico del lavandino non funziona.
Il box doccia non è ancora arrivato, e a causa di un venditore - insensibile al mio fascino - temo che mi verrà consegnata, se sono fortunata, dopo Pasqua.
Se ne evince che l'unico lavatoio funzionante è il bidet.

Particolare non irrilevante, il consuntivo per l'acquisto dell'arredo è triplicato rispetto al budget.
In sintesi, ho finito i soldi e conseguentemente dettagli tipo lampade, tenda del bagno (vista strada, ndr) e mensole dove appoggiare gli oggetti potranno venire acquistati in data da destinarsi.

A complicare la già complicata vicenda, per motivi che in questa sede non posso approfondire, ho cambiato ufficio e sede di lavoro.
Per una scelta non mia. 

Non riesco ad amare la mia nuova casa e mi servirebbe un navigatore automatico che istruisse la mia macchina tutte le mattine, al fine di evitare alle mie sinapsi di svegliarsi nel parcheggio della mia precedente sede di lavoro accorgendosi di avere sbagliato strada.

Ho trascorso la notte di Capodanno tra i deliri della febbre e con la gola in fiamme.
La prima settimana di Gennaio ho guardato il paesaggio innevato (... sì insomma ... potenzialmente innevato) dalla finestra del mio letto di dolore in un hotel in montagna.
L'agognata e meritata SPA è rimasta inutilizzata, tra un colpo di tosse e centinaia di fazzoletti di carta disseminati in tutte le tasche (in Tirolo trovare un cestino dei riufiti è impresa ardua).
Tra antinfiammatori, antipiretici, aerosol, cortisone, antistaminico e antibiotico, è già tanto se la mattina riesco a sputare il bite e trascinare i chili superflui e la mia faccia grigia fuori dal letto (a proposito, il mio letto nuovo è talmente alto che mi gira la testa ...).


Temo che il mio fidanzato possa fuggire da un momento all'altro, e non potrei fare altro che ringraziarlo per avere restistito così a lungo.

Non riesco ad essere felice.
Credo che non lo sarò mai.