Storie di tutte le cose visibili e invisibili



giovedì 28 novembre 2013

Si stava meglio quando si stava peggio


immagine presa da qualche parte sullo webspazio

La vita in parallelo ad un adolescente ti impone di ricordare in ogni istante che stai invecchiando.
Che lui ha tutta la vita davanti, e tu no.

Io dico che invecchiare fa schifo.
Non sono affezionata alle mie rughe e rinuncerei volentieri alla mia Lifting Cream da 211 Euro.
Detesto il fatto di essere sempre stanca, di perdere memoria per tutto.
Di avere un sacco di capelli bianchi e le cartilagini sfatte.
E soprattutto, detesto dovermi rassegnare al fatto che tutti i treni che ho perso non ripasseranno più.

Quindi i giovani mi danno noia, perché mi ricordano quella che sono stata.
E gli anziani mi danno noia, perché sono lo specchio di quella che sarò.
Un’ansia pazzesca.

Ciò che più mi infastidisce dei giovanissimi è quella spocchia indolente di credersi immortali, quella sensazione di eterno che li rende – come scrive un meraviglioso Michele Serra – sdraiati.

Ero così anche io.
Nessuno mi aveva detto con particolare veemenza che la vita è brevissima e che nel momento in cui pensi che dovresti fare qualcosa, il momento è già passato.

Proprio oggi quindi, parlavo con la mia ciccina, rimpiangendo gli anni in cui potevamo permetterci di essere infelici per amore.
Prima dei 30 anni per intenderci.

Sarà che io a un certo punto ho deciso scientificamente di evitarli, i tormenti amorosi.
Comunque, il mio pensiero è che a una certa età le pene d’amore non ce le possiamo più permettere.

Che abbiamo un lavoro precario, il mutuo o l’affitto, e la cistite ricorrente idiopatica.
I figli che crescono, i nonni che imbiancano.

Insomma, io non avrei il tempo di essere infelice per amore.
Sono troppo occupata ad essere infelice per tutto il resto.

4 commenti:

  1. Amor, sai che dopo quella disquisizione sulla data delle foto del Capodanno in Barena ci ho pensato tanto anch'io?!
    Ed è vero che erano dei gran vecchi tempi quelli in cui andavamo al mare al sabato, ci facevamo la prima sigaretta del mattino al chiosco e mentre ci spinzettavamo l'inguine in topless, commentavano le disastrose uscite della sera prima. Ti ricordi?
    Cosa non pagherei per quella leggerezza! Ma come dici tu, mica lo sapevamo.

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  2. Prima dei 25 avrei tanto ma tanto voluto essere sdraiata, ma c'avevo una famiglia un po' così e poi mi sono fatta il mazzo all'università e basta - senza godermela.
    Quando sono uscita di casa miei giorni più spensierati: tra i 26 e i 29. Aahh che pacchia.
    Poi sono rimasta incinta =|.
    Il resto è storia...

    Susibita sdraiatissima (sul divano)


    Dopo sono rimasta incinta =|.

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    Risposte
    1. Susi, tu sei sdraiata anche quando stai in piedi, fidati ... con affetto, eh ... :O

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