Storie di tutte le cose visibili e invisibili



mercoledì 13 novembre 2013

Vi parlerò d'amor.








Succede che a volte (a volte?) la vita ti travolge, che non hai il tempo e la forza di accorgerti di quello che lasci, sulla strada, mentre corri verso la fine dell’ennesimo tunnel.
Travolge facendoti piangere, facendoti crollare su te stessa, cadere nel buio e sperare solo che finisca, qualsiasi cosa sia.

Passano le settimane e i mesi, e quello che perdi sulla strada, di solito, sono le uniche cose che conterebbero davvero.
Le persone che ti permetti di maltrattare, non perché sai che ci saranno sempre, ma perché non puoi farlo con nessun altro.

Succedono cose strane, nella vita delle persone.
Momenti di troppo pieno o troppo vuoto, che forse è la stessa cosa, e che appena ti fermi ti sembra che il mondo ti debba qualcosa.
Una ricreazione.
Da tutto quello che è successo, da quello che non è successo.
Da te stessa.

E allora succede un momento, un momento soltanto, in cui squilla quella campanella e decidi di salire nella giostra.
In ricreazione dalla vita.
Da te stessa.
Per scoprire che la vita è passata ma tu, in fondo, sei quella di sempre.

Le ricreazioni assomigliano ad un treno in transito veloce.
Senza tetto.
Che travolge tutto, e tutti, anche chi ci sta sopra.

Da quando ero piccola ho paura dei treni.
Mi ricordo piccolissima, in braccio a mia madre, sulla banchina di una stazione, scoppiare in lacrime dopo che il vento veloce al passaggio di un treno mi aveva staccato un bottone dalla giacca.
Piuttosto di sostare davanti ad un passaggio a livello preferisco cambiare strada.

Dopo il passaggio di un treno, restano sui binari solo fogli di carta volanti, polvere e molto rumore che arriva dal fondo.
Ma come diceva Tiziano Ferro, e forse anche qualcuno di più autorevole, se non ti uccide, fortifica.

La ricreazione è finita prima che suonasse di nuovo la campanella.
Che avevo i compiti da fare e non avevo tempo.

Il treno ha travolto me e quella persona che avrei dovuto proteggere dal dolore, sempre.
Perché è quella persona che sopporta, difende, abbraccia, nutre.
Che venera, foraggia, e Ama, più di chiunque altro.

L’Amore si trasforma e a volte, nel dolore, diventa forte, come se tutta la vita davanti fosse cortissima, tutta la vita indietro fosse remota, e nel presente esistesse solo la mancanza.

L’Uomo che improvvisamente mi ha insegnato cos’è l’Amore.

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