Storie di tutte le cose visibili e invisibili



mercoledì 4 luglio 2012

Sex & the City non abita più qui

Io amo Sex & the City.
Ho amato la serie TV, e ho amato il film. Il primo.

Lo rivedo ogni tanto, e piango ogni volta.
Soprattutto per la cabina armadio, lo ammetto.
E per il fatto che Big continua a far soffrire Carrie, ma alla fine, la sposa veramente.
Eternamente tuo.
Eternamente mia.
Eternamente nostri.

Ma il vero motivo per cui quel film mi commuove a livelli imbarazzanti, è perché la trama è semplicemente lo sfondo: si parla in realtà di una grande amicizia tra donne.
Di quelle che ci si racconta tutto, subito.
Che appena ti succede qualcosa, di bello o di brutto, hai già il telefono in mano perché non c’è nessun altro al mondo con cui vorresti condividere quel momento.
Che si ha il coraggio di dirsi anche le cose che fanno male, e ci si arrabbia, ma poi ci si perdona.
Che si parla tanto, e sempre, e non ci si censura mai.
Che il mondo fuori può crollare, ma tu sai che ci sarà sempre qualcuno che ti raccoglie.

L’altra sera ho incontrato, casualmente, quella che credevo fosse la mia Miranda. A onor del vero, è un bel po' di tempo che mi pareva ci fossero troppe cose non dette. Che ho tentato di dire un bel po' di volte ma poi, mi sono sempre censurata.
E lei mi rassicurava del fatto che no, non serve parlare, che noi due ci capiamo lo stesso.
Ma io sentivo un sottofondo rabbioso inespresso. O espresso più o meno inconsciamente in comunicazioni non verbali e non dirette.
Forse da entrambe le parti.
L'ho incontrata per caso, ed era in compagnia del suo nuovo boy friend, ed io ignoravo pure che ne avesse uno.
E stavo per dirgli “ciao Mario”, chiamandolo con il nome dell’ultimo, che avevo visto una sola volta un anno fa, per cui per me poteva essere lo stesso, e per fortuna che me l’ha presentato come Giuseppe, e ho evitato la gaffe.

Conosco i dettagli più intimi del marito di una tizia che lavora a 10 scrivanie dalla mia, e non so più niente di quello che capita alla mia migliore amica.

Nelle prossime settimane dovrò affrontare altre prove difficili, nella mia difficile vita. Tipo conciliare un nuovo lavoro a orario indefinibile con mio padre in un ospedale lontano per un mese, e una madre in lacrime che non guida e non dorme.
Ci saranno altri cambiamenti.
Non escludo che debba cambiare anche il nome di questo blog.
Sono stanca, tirata, infelice.

Ma la cosa che mi fa più male, è l’amarezza di quell’incontro casuale, che mi ha fatto sentire così sola e triste e non compresa, e con nessuna voglia di ricominciare, dallo zero dove sono stata rimessa.

A Carrie, questo, non sarebbe mai successo.
Si può perdonare un uomo che ti molla sull’altare.
Ma un'amica che non ha più fiducia in te, si può solo lasciare andare.
Perchè ti accorgi che, a questo punto, nemmeno tu ti fidi più di lei.






5 commenti:

  1. c'è un'aggiunta che secondo me,per quel che ho imparato di te leggendoti, si potrebbe fare al post precedente ma che sta bene anche a conclusione di questo ... secondo me tu sei coraggiosa. E questo aiuta, nell'affrontare i cambiamenti e anche nell'affrontare le delusioni ... e può poi capitare che l'amica che ora tu lasci andare ritorni ... e ti spieghi e decida di spiegarsi ... ed è faticoso sì, ma anche da li si può ricominciare ... e il tesoro di tempo e emozioni comuni e condivise accumulate in precedenza aiutano a ripartire e a sentir meno la fatica. In bocca al lupo! ...perchè tutte ne abbiamo bisogno prima o poi ; )

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  2. @Lei: sei molto gentile, ma non sono sicura di essere coraggiosa ... e neanche così forte come può sembrare. Però alla fine le energie per fare tutto si trovano, si devono trovare.
    E spero anche io che la mia Miranda torni quella di prima, e di tornare anche io la Carrie di prima per lei, perchè se il destino non ti ha dato una sorella di sangue, ma una di cuore, bisogna lottare molto per tenerserla stretta.
    Ciao!

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  3. qualche mese fa è mancato il mio papà. In tutto il delirio del prima-durante-dopo, una cosa che mi ha colpito è stato vedere è il calore e l'affetto che le due amiche del cuore di mia sorella le hanno riservato, l'autentica partecipazione, ed il mettersi a disposizione incondizionatamente...Non è la prima volta che lo posso verificare, ma è stato un momento durante il quale forse ero ancora più sensibile del solito. Ecco io ho così invidiato la loro amicizia, che mi è parso di sentire quasi un dolore fisico: la mancanza della "migliore amica" , una cosa intollerabile.
    Scusa , non volevo portare tristezza.
    Un bacio.
    Giusi

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  4. Anche io uso il termine sorella di cuore al posto di quella di sangue e credo che le delusioni siano proporzionate ai rapporti specialmente tra amiche. Però mi chiedo:Quella gran culo di Carrie, secca, bella, alla moda, che vive in una delle città più fighe del mondo che c'ha uno che la molla ma poi la sposa, mi sa che vive solo nella fantasia altrimenti, per essere almeno un tantino reale, avrebbe dovuto avere almeno, il culone!
    Raffaella

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  5. @Giusi, non hai portato tristezza, non preoccuparti. Ti abbraccio forte forte.
    @Raffaella: su quella gran culo di Carrie, ci hai ragione !!! :)

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