Storie di tutte le cose visibili e invisibili



mercoledì 18 luglio 2012

Cose che ho imparato in ospedale


Ci sono delle cose che ho imparato di me e della vita in generale frequentando le corsie degli ospedali, sia come degente che come assistente:

1)   Dopo una giornata in ospedale ad assistere qualcuno, anche se non si fa niente, si torna a casa sfiniti, psicologicamente e fisicamente.
A parte la preoccupazione e il fatto di essere circondati da persone sofferenti, c’è qualcosa di soffocante e opprimente che ti prosciuga.
E’ quindi tendenzialmente impossibile riuscire a resistere una notte in ospedale dopo averci passato tutto il giorno.
Se malauguratamente vi dovesse capitare, organizzatevi con parenti ed amici, senza timore di chiedere, in modo da potervi alternare.

2)   Tutti i libri che ho letto in ospedale, sia quando sono stata ricoverata, sia quando ci sono stata per assistere qualcuno, ho finito per odiarli, indipendentemente dal fatto che fossero belli o brutti.
Ricordo “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, Maggio 1996, prima di entrare in sala operatoria.
Mi da fastidio anche vederlo esposto nella mia libreria.

3)   Stare male fa schifo.
Vedere qualcuno che ami che sta male, e non poter fare nulla, fa schifissimo.
Sarà anche il cerchio della vita, ma io non ci trovo niente di filosoficamente interessante.

4)   Le infermiere si fanno un mazzo tanto.
Non sono tutte simpaticissime, ma Candy Candy, diciamocelo, non sapeva fare mica niente …a parte frignare e giocare con il procione.

5)   Ogni volta che vedo un’infermiera pescare le pillole da somministrare a ciascun paziente, penso a tutte le volte che distrattamente chiamo una persona invece che un’altra, oppure quando controllo 10 volte un report prima di divulgarlo, e solo dopo averlo fatto, ci trovo un sacco di errori. 

6)   La mia ansia è genetica. Tutti nella mia famiglia sono ansiosi, pure i cani.

7)   Quando si è svegliato dall’anestesia, mio padre, pallidissimo, mi ha sorriso e ha detto “ciao chicchi…”.

8)   Se dovessi scegliere se salvare la mia vita o quella di mio padre, o mia madre, non avrei dubbi. Ne sono sicura. Mi butterei sul fuoco.
Se fossi madre, sarei talmente ansiosa e soffocante da crescere degli smidollati.

9)   Puoi essere stanca, paurosa, spaventata, schizzinosa, ma quando serve, fai.

10)    Adesso però, fatemi guarire papà, e poi lasciatemi riposare un pochino.

4 commenti:

  1. Un abbraccio e se riesci riposati.

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  2. il punto 7) vale tutto il post...

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  3. @Monica: grazie mille !
    @Ciccina: è vero ... e vale anche tutta la fatica (candida inclusa, ti pare che me la facessi mancare ??)

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  4. Ciao. Ti leggo da un po', non ha mai commentato, ma questo post mi ha fatto ricordare l'ultima mia esperienza del genere...nonna operata e mamma che viveva praticamente all'ospedale. Quella volta è andata meglio di quanto potessimo sperare, ma solo chi ha provato sa quanto vere sono le tue parole.
    E per quanto mi riguarda, il punto 3 è quello più vero.
    Un abbraccio.

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