Storie di tutte le cose visibili e invisibili



lunedì 28 maggio 2012

Empatia



Succedono cose strane, quando si frequentano i blog.

Succede che tutti i giorni tu sei felice di leggere quello che capita ad una persona che segui da molto tempo. E non perchè sei assurdamente interessata ai fatti suoi, ma perché ti sembra di conoscerla quella persona, sai come vive, che lavoro fa, come si comporta con i suoi figli, e impari a volerle un po’ di bene, magari perché sai che anche questa persona forse legge di te, e a volte ti capisce ed altre volte no, e commenta quello che scrivi e ti senti meno sola. A volte.

Quindi succede un fatto strano.

Succede che leggi poche parole di una persona che non conosci, e mai conoscerai, che ha perduto il suo papà, che tu non conoscevi, ma te lo immaginavi grande e forte e intelligente e simpatico e bello.
E succede che stai sinceramente male per lei, e ti senti un po’ stupida per questo, ma ci pensi da giorni, a questa persona, e al dolore che sicuramente prova, e qualsiasi parola ti sembra blasfema, e vorresti davvero tanto poterla abbracciare, prendere i suoi bambini e portarteli al parco, oppure prendere lei e riuscire a dire qualcosa di importante o stupido, che però la faccia sentire al sicuro, come si sentiva quando era piccola e il suo papà forse le faceva i grattini sulla schiena.

Sarà perché io convivo con il terrore di perdere il mio, di papà.

Non ho avuto il coraggio di scrivere nulla sul suo blog, perché quella è casa sua.
Ma devo scrivere qualcosa da qualche parte.

Sperando che lei non sia sola, che i suoi 3 bambini riempiano il vuoto nella pancia con marce scozzesi, moci, bambolotti, capelli pazzi ed occhi azzurri, e chiasso e risate e litigi.
Che ci siano tante amiche che magari le fanno la spesa, o la fanno ridere.

No so che dire, davvero.

3 commenti:

  1. Mi hai fatto venire un groppo in gola. Io il papà l'ho perso quando ero bambina ed è un modo di perderlo un pò per volta tutti i giorni. Non so di chi stai parlando in questo post ma, come sempre, è profondamente delicato e pur sapendo che non ha utilità, mando un pensiero affettuoso alla persona che in questo momento sta vivendo il lutto. Ciao, V.

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  2. Elasti, grazie a te. Perchè hai il coraggio di parlare del dolore. Senza pudore alcuno.

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