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immagine presa da qualche parte sullo webspazio |
La vita in parallelo
ad un adolescente ti impone di ricordare in ogni istante che stai invecchiando.
Che lui ha tutta la
vita davanti, e tu no.
Io dico che
invecchiare fa schifo.
Non sono affezionata
alle mie rughe e rinuncerei volentieri alla mia Lifting Cream da 211 Euro.
Detesto il fatto di
essere sempre stanca, di perdere memoria per tutto.
Di avere un sacco di
capelli bianchi e le cartilagini sfatte.
E soprattutto, detesto
dovermi rassegnare al fatto che tutti i treni che ho perso non ripasseranno
più.
Quindi i giovani mi
danno noia, perché mi ricordano quella che sono stata.
E gli anziani mi
danno noia, perché sono lo specchio di quella che sarò.
Un’ansia pazzesca.
Ciò che più mi infastidisce
dei giovanissimi è quella spocchia indolente di credersi immortali, quella
sensazione di eterno che li rende – come scrive un meraviglioso Michele Serra –
sdraiati.
Ero così anche io.
Nessuno mi aveva
detto con particolare veemenza che la vita è brevissima e che nel momento in
cui pensi che dovresti fare qualcosa, il momento è già passato.
Proprio oggi quindi,
parlavo con la mia ciccina, rimpiangendo gli anni in cui potevamo permetterci
di essere infelici per amore.
Prima dei 30 anni per
intenderci.
Sarà che io a un
certo punto ho deciso scientificamente di evitarli, i tormenti amorosi.
Comunque, il mio
pensiero è che a una certa età le pene d’amore non ce le possiamo più
permettere.
Che abbiamo un lavoro
precario, il mutuo o l’affitto, e la cistite ricorrente idiopatica.
I figli che crescono,
i nonni che imbiancano.
Insomma, io non avrei
il tempo di essere infelice per amore.
Sono troppo occupata
ad essere infelice per tutto il resto.