Storie di tutte le cose visibili e invisibili



lunedì 20 maggio 2013

Proudly Matrigna


Ultimamente ho notato che il Figliastro Minore manifesta particolare interesse nei miei confronti.
Ne ho già parlato qui.
Continua ad ignorarmi per la maggior parte del tempo, soprattutto se in zona c’è suo fratello, ma fa niente. Sono consapevole che a quella età fanno così pure con le madri biologiche.
Sta crescendo, e mi piace quello che sta diventando, quindi sono più contenta che si stia avvicinando adesso, con meno capricci e più complicità.

Il FM gioca a basket (e a cosa sennò? Stiamo parlando di un dodicenne alto quasi quando me, con il 46 di piede), e io non lo avevo mai visto giocare, perché gli eventi mondano/religiosi/sportivi sono preclusi alle matrigne bionde.

Lo scorso week end c’era un torneo amichevole, e pare che la biologica fosse in vacanza.
Sabato ci sono state le partite eliminatorie, ma io ho raggiunto lui e suo padre solo per cena.
Il sorriso con cui mi ha accolto in pizzeria valeva da solo il fatto di essersi tolta il pigiama per uscire sotto la pioggia.

“Ma domani … ci sei anche tu alla finale?”.
Le lusinghe buttate lì con piglio da uomo che non deve chiedere mai mi hanno sempre stordita al primo colpo.
Ci vuol niente, a tirarmi dentro, uomini, sapevatelo.
E va da se che il programma per la mia domenica fosse deciso irrimediabilmente.

Dunque, io non ci capisco molto di basket.
E trovo deplorevole e privo di classe lo sbattimento genitoriale nei confronti delle attività sportive dei minorenni, soprattutto quando (sempre) impongono l'immediata cessazione di una vita propria per diventare autisti/allenatori/manager/supporter senza soluzione di continuità in tutte le già scarse e scadenti ore libere dal lavoro.

E quello che mi manda al manicomio è che i genitori succitati sono contenti. Contentissimi. Di immolarsi alla causa di palestre puzzolenti, ragazzini sudaticci e ipercinetici, pesche di beneficienza, torte al cioccolato e crostate, valanghe di lavatrici e le famigerate pizzate. Dio che ansia le pizzate...
Sono proprio contentissimi, quelli.
Vabbè.
Se non ho figliato, ci sarà un perché.

Comunque, ieri per un paio d’ore sono diventata una di quelle mamme lì.
Che mi davano fastidio le trombette, e i figlioletti altrui che mi ostruivano la vista mentre scorrazzavano avanti e indietro.
Mi dovevo concentrare nella partita.

A tifare, urlare, battere le mani, sudare, e guardare incredula questo ragazzo biondo molto carino (i geni del padre, I suppose :) che fino a ieri era un bambino un po’ goffo e cicciotto.
Che gioca bene. Cioè, come un adulto.

Il mio ragazzo ha vinto.
Non me ne frega niente, ieri era il MIO ragazzo.
E lui ha vinto.
Tzè.

6 commenti:

  1. Già te lo dissi stamattina, mi commuovi. Perché è tutto vero.

    Ed io ti capisco.
    Grande il TUO ragazzo

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  2. Ma che bello!!
    Complimenti!
    A te e al TUO ragazzo!

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  3. hai conquistato un'altro maschio della famiglia, e non era mica scontato! fortunati loro due, ad avere avere per "matrigna" una donna vera come te.
    LA LUNA NERA

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  4. Se fai l'effetto sugli uomini che fai su me, capisco perchè gli piaci.
    Grande.
    Raffaella

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  5. ti leggo e per metà (quella del non figliare...) mi riconosco, poi leggo l'altra metà (quella matrignesca) e mi chiedo se diventerò una buona matrigna anch'io, che per il momento sento solo voglia di fuga da una famiglia che non ho costruito...

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