Storie di tutte le cose visibili e invisibili



mercoledì 20 giugno 2012

Ne' carne ne' pesce


Per un periodo nel corso della mia vita sono stata vegana.
Non mangiavo ne’ carne ne’ pesce ne’ latticini, non bevevo ne’ the ne’ caffè.
Spendevo cifre astronomiche nei negozi di alimenti biologici, dove compravo bistecche e latticini di soia, e pastiglie al rosmarino per ovviare alla pressione 40 su 110.
A monte di questa decisione, nessuna scelta di carattere etico, bensì un tentativo di risolvere un’insonnia che mi trascino dall’infanzia e un persistente problema digestivo.

Onestamente devo confessare che stavo benissimo.
Ero magra e in splendida forma.
Dormivo benissimo.
Digerivo tutto e non avevo alcun tipo di problema.

Ad un certo punto, dopo circa un anno, mi è sparito il ciclo.
A onor del vero il mio ciclo non mi è mai stato granché fedele, si sente odiato e si vendica facendo da sempre quello che gli pare.

Allora ho tradito l’Iridologo che all’epoca mi seguiva e sono andata dal mio medico.
Il quale mi ha detto che si può vivere benissimo pur seguendo una dieta vegana, basta avere un minimo di buon senso, e che probabilmente il ciclo era scomparso perché mio padre aveva avuto un’ischemia e il periodo non era quindi dei più sereni.

In effetti, poco dopo, ho ricominciato a mangiare tutto.
Ma solo perché di notte mi sognavo le grigliate.
E quando l’ascetico e pallidissimo iridologo mi ha detto che il mio inconscio desiderio di nutrirmi di cadaveri putrefatti era legato alle tossine che ancora intasavano il mio cervello, mi sono ingoiata una braciola di vitello alla faccia sua. E da quel giorno non ho più smesso.
E penso che non ci sia nulla di più buono al mondo del risotto ai fegatini.
O della trippa.
Per farvi capire.

Nel frattempo il mio atavico mal di stomaco è diventato ernia iatale, gastrite, reflusso gastrico. Nonostante il mio regime alimentare sia stato definito “monacale” dal mio adorabile gastroenterologo. Credo sia colpa del caffè, dell’ansia, della vitademmerda, dei geni di mio padre, della sfiga.

Penso ancora che digerire e smaltire una bistecca sia un processo lunghissimo, e lo dimostra il fatto che quando a pranzo mangio la pasta (pochissime volte), alle 17:00 mi viene una fame che mi mangerei un bue intero, mentre se mangio il secondo sono a posto per tutto il pomeriggio.
Basta guardare una fettina al supermercato: dopo due ore dalla morte, la carne inizia inesorabilmente a putrefarsi.
E se un medico del calibro di Umberto Veronesi è vegetariano, un motivetto serio ci sarà ...

Però personalmente trovo abbastanza irritanti i virtuosi animalisti, cioè i vegetariani per mere cause di tutela degli animali.
Che poi magari comprano le uova di galline allevate in gabbie 15x15.
O quelli contro la caccia.
Che sparerebbero volentieri ai vicini di casa molesti.

7 commenti:

  1. ... assolviamo il prosciutto melone, viste qeuste giornate ?!?!

    PP

    RispondiElimina
  2. Ma guarda che io mo me magno tutto, eh !!! Pure la trippa !!!
    :)

    RispondiElimina
  3. Grazie per avermi fatto fare una sana risata! Ne avevo bisogno!
    Buon appetito! :)

    RispondiElimina
  4. Partendo dal presupposto che a fare la spesa nei negozi Biologici io non ci arrivo a fine mese, mi limito a comprare il the, il miele e alcuni biscotti per la mia nanetta. Della storia sulla carne non c'è nulla di più vero, Veronesi docet,effettivamente e non è nemmeno tanto stupidino, per dire.
    Detto questo, è la fantasia che ci manca, del tipo, elimino la carne, le uova, il pesce, e inserisco verdure e legumi(se mi fanno male alla pancia?), e poi?
    Ecco, certe volte non si è vegetariani semplicemente per mancata fantasia in cucina.

    RispondiElimina
  5. Dal mio (luuuuungo!) periodo di transizione verso non si sa ancora quali "lidi" alimentari, vi segnalo questo sito
    http://valdovaccaro.blogspot.it/2010/09/glicemia-dimezzata-ed-ernia-iatale.html

    sul quale ho trovato risposte credibili a vecchie domande.
    ciao!
    LA LUNA NERA

    RispondiElimina
  6. Esistono anche vegetariani coerenti, che mangiano benissimo senza nutrirsi di sofferenza, e non vorrebbero sparare a nessuno. Basta organizzarsi e prestare attenzione a quello che si acquista. Sono una di quelle coerenti che vive con tre carnivori senza rompere le palle a nessuno. Le scelte etiche si fanno, non si impongono. Ciao, Valeria

    RispondiElimina
  7. Ciao Luna Nera, appena ho un po' di tempo darò un occhio a quel link, grazie!

    @Valeria: in realtà è proprio quello che volevo dire io, rispetto le scelte etiche e/o scientifiche di chiunque viva le proprie scelte con buon senso, e tu mi sembri una di queste.
    Una mia conoscente in carenza di ferro durante la gravidanza ha infilato dei chiodi arrugginiti in una mela e si è mangiata la mela.
    Ecco lei non mi sembra avesse buon senso ... questo intendevo.
    Grazie per le tue parole, un bacio !

    RispondiElimina