Storie di tutte le cose visibili e invisibili



giovedì 7 giugno 2012

Matrigna cattiva



Il Nano ha la varicella.
L’informazione mi è stata data, accidentalmente, venerdì sera, in un raro momento di lucidità nel mio letto di dolore, dove ho trascorso tutto il fine settimana (quando non ero impegnata con la testa dentro il water, per capirsi) schienata da un’improvvisa quanto inusuale febbre a 39°.
In preda alle allucinazioni, scontate per una che normalmente ha una temperatura corporea che, nei mesi estivi, sfiora a malapena i 35°, ho iniziato ad inveire contro le malattie infettive dicendo cose del tipo “i bambini sono peggio dei piccioni, sporcano e portano le malattie”.

Non mi sono riempita di pustole e quindi sono semplicemente vittima di un virus gastrointestinale feroce che ha steso mezza città, e a distanza di una settimana riprendo oggi a mangiare qualcosa, e sembro una deportata, che è vero che non si è mai troppo magre, ma con le guance scavate e le occhiaie e le spalle curve e la ricrescita della tinta anche no…

Dicevo, il Nano ha la varicella da giovedì della scorsa settimana.
E ieri era mercoledì.
E il mercoledì sera, cascasse il mondo, i ragazzi sono di competenza del padre.
Anche con la varicella, che tanto chissenefrega se sono ancora contagiosi, il mercoledì sera ci sarà il corso di salsa e merengue oppure un follow-up del famoso corso di trekking.

E poco importa se io non l’ho presa, la varicella.
Perché non sarà mica più importante un’estranea dei tuoi figli !

E invece sentite un po’ cosa penso io.
Anche sì, porca zozza.

Ma perché la salute di un bambino è più importante di quella di un adulto?
Avete idea di cosa voglia dire prendere la varicella a 42 anni?
Posso forse permettermi di stare in malattia per 3 settimane, ricoperta di croste?
Che non ho visitato sufficienti ospedali quest’anno?

Teneteli a casa, i vostri figli contagiosi !




3 commenti:

  1. amor, se ricordi io mi presi la varicella da Ciccio a 35 anni suonati, se puoi evitalo, prude ovunque, intendendo proprio OVUNQUE.
    cmq sono d'accordo, apparte che non avevo dove mandarlo, ma un ragazzino malato sta bene a casa sua

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  2. Tralasciando su chi è più importante (ma ci si deve sempre classificare per forza?), direi che nemmeno far spostare figli malati da una casa all'altra dimostra un così profondo amore verso i propri figli.
    Attiva tutti gli anticorpi, intanto!

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  3. Ragazze, io mi chiudo nel mio appartamento e il daddy si arrangerà a gestire la prole, sana o infetta che sia.
    Io me ne vado al mare da sola (ciccina, vuoi venire a inauguare la tua nuova forma fisica ??)

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