Storie di tutte le cose visibili e invisibili



sabato 7 gennaio 2012

Personal driver

Il figlio adolescente del mio fidanzato (rammento che abita, per puro caso, al piano superiore della palazzina dove vivo io) suona al mio campanello per chiedermi in prestito, come ogni sabato sera alternato, la piastra per i capelli.
Nello stesso momento mi chiama Lui:
 “Stasera deve andare ad una festa, vicino al Cinema Multisala dall’altra parte della città, e c’è il diluvio universale, non posso mandarlo in scooter … lo accompagniamo alle nove e mezza, poi noi andiamo a vederci un film, così poi lo andiamo a riprendere. Scendiamo tra un’ora”.

Sono in piena crisi da reflusso gastrico e ho un mal di schiena che lèvati. Piuttosto di uscire per stare due ore seduta in un cinema preferirei farmi spedire all’Isola dei Famosi in compagnia del Mago Otelma, ma ovviamente recito accorato entusiasmo.

Dopo 15 minuti suona di nuovo il campanello e me li ritrovo pronti e scalpitanti.
“I miei amici mi hanno detto di darmi una mossa perché c’è già una fila di gente davanti all’ingresso della festa.”

Scaricato quasi in corsa l’Adolescente alla sua festa (“ma non c’è troppa gente qui fuori? Non sarà pericoloso? E tutte queste macchine? Ai miei tempi nessun genitore accompagnava i figli alle feste!!”), ce ne andiamo al cinema con il reflusso in ottima forma e la mia schiena molto meno.
Dopo due ore finalmente usciamo.

“Ma perché fai questa strada? La festa è da quella parte …”
“Ah non te l’avevo detto … Andiamo a casa, io vado a dormire un paio d’ore, metto la sveglia alle 2.30 di notte e vado a prenderlo alle 3, mica crederai che una festa finisca a mezzanotte …”.
“…”

Per la cronaca, anche locale, la festa è stata interrotta bruscamente all’una di notte dalle forze dell’ordine per sovraffollamento e mancanza delle basilari misure di sicurezza.
L’Adolescente non ha comunque ritenuto opportuno anticipare l’orario del pick-up, e cosa abbia fatto dall’una alle tre del mattino sotto il diluvio, non ci è dato di sapere.




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