Storie di tutte le cose visibili e invisibili



giovedì 28 febbraio 2013

Toh, è già Marzo

immagine estratta dal web


Dunque, vi spiego un po’ cos’è successo.
La solita tanta roba.

Il nome e relativo tema del mio blog suggerisce – e conseguentemente impone – di trattare tematiche obbligatoriamente personali.
Posso pure cazzeggiare parlando di tacchi, decolorante, Papi dimissionari e Governi disingovernanti, ma di fatto un blog che si chiama Matrigna part-time dovrebbe parlare necessariamente della mia vita con e senza figliastri.

Ne consegue che debba parlare di gente che non sono io.
E questa “gente” potrebbe fraintendere, o non comprendere, oppure comprendere benissimo e proprio per questo gli giran le balle.
E poi è un attimo dire “ok allora chiudo sto blog e non se ne parla più”.

Ma non c’è mica il tempo di pensarci su.
Perché siccome io non ho una casa, non ho un abito da sposa in armadio ne’ ex mariti ricchi e nostalgici, non ho figli con la mia mascella quadrata e le mie gambe lunghe e gli occhi piccoli, allora fondamentalmente – e non solo per quanto sopra descritto – io vivo per lavorare.
Oltre a lavorare per vivere.
Delle due, non so cosa sia più importante.

Ma improvvisamente viene informalmente comunicata una notizia che fa traballare le mie certezze.
Non sono certo la sola, anzi siamo tristemente in compagnia.
Ma lasciate un attimino che trovi un nuovo equilibrio tra gli equilibrismi che mi dovrò in qualche modo inventare per campare, dentro e fuori la testa.

Detto questo, minchia è già Marzo.
E questo blog mi manca.
Mi mancate voi, che siete pochissime, non son mica la Ferragni, ma ho bisogno di raccontarvi qualche volta quello che mi capita, e condividere il rosa e il nero, e il grigio, perché la vita di tutte noi è tutta una questione di paillettes e di purghe.
Voi mi avete capita a volte, non capita altre volte, la maggior parte delle volte non eravate neanche d’accordo con me. Ma mai offesa. Mai derisa. Ho sempre sentito quell’affetto lontano e impalpabile che mi fa bene.

E comunque ho deciso di tagliare i capelli.
Ma ogni volta che mi ricordo di chiamare il parrucchiere mi accorgo che c’è luna calante.
E mi tocca aspettare un altro giro di luna.

Nel frattempo, I’m back.
Magari cambio nome, vedremo.